
L’evento rientra nelle iniziative del bicentenario
MONTALBANO – Il prossimo venerdì 22 agosto, alle ore 20:30, nell’ambito delle iniziative promosse dal Comitato interassociativo per il bicentenario di Montalbano, sarà presentato il monologo “Siamo figli del Conte o eredi di un evasore fiscale?”.
Scritto e interpretato da Massimo Vinale, il copione verte su due diverse vicende che interessarono, tra il XVI e il XVII secolo, due diversi proprietari di masseria “Monte Albano”: Andrea Falgheri (l’evasore fiscale) e il Conte di Conversano Gian Girolamo II.
Di quest’ultimo, tra le tante altre cose, si dice che praticasse lo ius primae nocti. Di qui il titolo della serata, molto attesa dai montalbanesi e non soltanto da essi.
Nella suggestiva cornice di masseria “Parco di Castro”, le cui prime notizie (relative al Casale) risalgono addirittura all’XI secolo, Massimo Vinale, nella prima parte della serata, intratterrà il pubblico sulla vicenda giudiziaria che si consumò, nel 1565, tra Andrea Falfgheri e la Regia Camera di Ostuni, a motivo di un’imposta evasa que dicitur del furno.
“Sarà questa l’occasione – ha spiegato il prof. Vinale – per parlare ‘dell’anello mancante’, ovvero dell’origine di ‘Monte Albano’, così come la individua e nomina il cartografo Giovanni Antonio Magini nel primo atlante d’Italia del 1620. Sarà questa l’occasione – ha proseguito l’autore – per documentare alcune novità rispetto alle precedenti pubblicazioni sulla storia di Montalbano Vecchio”.
La seconda parte del monologo fisserà le lancette del tempo tra il 1642 e il 1644, quando, stando ad alcuni documenti citati nel suo volume da Francesco Vinale (Montalbano, le origini, la storia, il territorio, Schena Editore 1990), il Conte di Conversano Gian Girolamo II acquistò il piccolo feudo di “Monte Albano”, dopo avere acquistato quello della “Selva” di Alberobello.
Anche in questo caso, Vinale jr, nel fare propria la lezione del padre, è andato dritto alle fonti: Archivio Unico Diocesano, Archivio di Stato di Brindisi e, non ultimo, Archivio di Stato di Napoli.
Dette ricerche, tuttora in corso, hanno come fine ultimo l’aggiornamento di quanto, ad oggi, si conosce della madre della coeva Montalbano. Tant’è che a domanda precisa, Massimo Vinale ha così risposto: “Con un pool di esperti stiamo lavorando alla trascrizione di tre documenti originali, sinora sconosciuti alla pubblicistica. Dalle prime evidenze sembrerebbe che tra la famiglia Falgheri e la dinastia degli Acquaviva D’Aragona vi sia stato un intermezzo di tale Giovanni Bacchino e che il primo Acquaviva D’Aragona ad essere stato proprietario di Montalbano Vecchio non sia stato ‘Il Guercio delle Puglie’, ammesso che fosse guercio, ma un suo congiunto: l’Abate Giulio Acquaviva D’Aragona”.
Degno di nota è, altresì, il fatto che mentre il monologo si terrà sull’aia della masseria, a seguire, nella corte, si potrà gustare un ricco buffet.
Per le informazioni di rito, si veda la locandina a corredo del presente articolo.
