
Cerimonia ufficiale con le autorità locali, ma il Governo diserta: “Serve un ospedale funzionante, non un’occasione di visibilità”
MONOPOLI (BA) – Dopo quasi 2500 giorni di lavori, il nuovo ospedale Monopoli-Fasano è stato ufficialmente inaugurato questa mattina, sabato 26 luglio, in contrada Sant’Antonio d’Ascula a Monopoli. Un evento atteso da anni, che segna la conclusione della fase costruttiva e l’avvio della delicata transizione verso la piena operatività, prevista per l’inizio del 2026.
La cerimonia si è aperta con l’esecuzione dell’Inno nazionale e dell’Inno alla Gioia a cura degli studenti del Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. Dopo il taglio del nastro e la benedizione dell’edificio, impartita dal Vescovo della Diocesi di Conversano-Monopoli Mons. Giuseppe Favale, i presenti hanno potuto visitare la struttura, accompagnati dalle autorità locali e dai tecnici che hanno lavorato alla realizzazione del complesso.
Tra le figure istituzionali presenti: il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il direttore del Dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, l’assessore regionale Fabiano Amati, il direttore generale della ASL Bari Luigi Fruscio, il Sindaco di Monopoli Angelo Annese e il Sindaco di Fasano Francesco Zaccaria.
L’opera, iniziata il 26 settembre 2018 con la posa della prima pietra, ha attraversato anni segnati da iter burocratici lenti, modifiche progettuali, difficoltà con gli appaltatori e l’impatto della pandemia di Covid-19. I tempi si sono così più che raddoppiati rispetto ai 1000 giorni inizialmente previsti, ma oggi la struttura è finalmente completata dal punto di vista edilizio e impiantistico.
Il nuovo polo ospedaliero si estende su oltre 178 mila metri quadrati e sarà in grado di servire un bacino d’utenza di circa 260 mila persone. Al suo interno, sono previsti 299 posti letto, 150 sale di degenza, 9 sale operatorie, un moderno blocco parto con 3 sale travaglio/parto, 1 sala parto in acqua e 1 per le emergenze ostetriche attiva 24 ore su 24. La struttura è dotata anche di un pronto soccorso ad alta intensità, 14 posti di Osservazione Breve Intensiva (OBI), 32 postazioni per Day service e Dialisi, diagnostica per immagini avanzata, 3 sale per Endoscopia, 2 per la Cardiologia, 3 per la chirurgia ambulatoriale e 2 per quella laser.
Significativo l’investimento in tecnologia: solo per la Medicina di Laboratorio e la Diagnostica per immagini sono previste 10 sale attrezzate con 3 TAC, 2 risonanze magnetiche, 2 RX, 2 mammografi e 2 ecografi. Il pronto soccorso avrà un suo comparto dedicato con una sala TAC, 2 RX e 1 sala ecografica. Completano la dotazione un eliporto, un parcheggio da 742 posti auto e un nido aziendale.
L’intero investimento ammonta a oltre 200 milioni di euro: 116 milioni per le opere strutturali e impiantistiche, 84,5 milioni per le tecnologie, gli arredi sanitari e le opere di ultimazione, e 13 milioni per la viabilità di accesso.
Tuttavia, sulla giornata odierna pesa l’assenza del Governo centrale. Il Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, pur ringraziando per l’invito, ha scelto di non partecipare alla cerimonia. In una lettera indirizzata al presidente Emiliano, al consigliere Amati e al direttore Fruscio, ha espresso apprezzamento per l’opera, definita “di grande valore per l’intera rete sanitaria regionale”, ricordando che lo Stato ha finanziato il progetto con oltre 84 milioni di euro nell’ambito di un piano che comprende 16 interventi sanitari in Puglia, coperti per il 95% con risorse statali.
La ragione del diniego è però legata alla tempistica: “La presenza del Ministero della Salute e del Governo sarà riservata al momento in cui la struttura sarà pienamente funzionante, operativa e in grado di accogliere i pazienti in piena efficienza”, ha scritto il Sottosegretario. Un’inaugurazione priva di servizi attivi – ha aggiunto – rischia di essere percepita come “una mera occasione di visibilità”, suscettibile di strumentalizzazioni politiche e fonte di delusione per i cittadini pugliesi.
Gemmato ha infine invitato la Regione a riflettere sull’opportunità di “posticipare questo momento celebrativo a quando l’ospedale potrà, già dal giorno successivo, offrire l’assistenza sanitaria che tutti i pugliesi meritano”, chiedendo che tali considerazioni siano rese pubbliche come segno di trasparenza.
Ora inizia la fase più delicata: il trasferimento delle attività cliniche e amministrative dal vecchio ospedale “San Giacomo” di Monopoli. Il cronoprogramma prevede che tutto il personale venga trasferito entro la fine del 2025, così da permettere l’attivazione di tutti i servizi a partire dai primi mesi del 2026. Solo allora il nuovo ospedale sarà davvero il cuore pulsante dell’assistenza sanitaria del territorio.
Fotoservizio di Mario Rosato e Francesco Schiavone.


















































