
In scena ieri al Chiostro dei Minori Osservanti l’ultimo saggio di FuTUra Academy, fra scritti tradizionali e monologhi dissacranti
FASANO – “Offesi? Bene. Era ora.”
È andato in scena ieri sera (14 luglio), al Chiostro dei Minori Osservanti, il saggio del primo anno accademico di “FuTUra Academy“, il progetto dell’associazione “SenzaConfine” di Teresa Cecere e David Marzi.
L’ultimo, riuscitissimo, saggio esplora la scrittura seicentesca di Molière rinnovandola in una veste ancor più comica. I cinque atti restano, ma diventano parte di un menù che il pubblico deve assaporare con gusto, e a volte ingoiare amaramente. Partendo dall’Antipasto al Dolce, con un intermezzo che, come un sorbetto, prepara la bocca alla portata successiva, lo spettacolo diventa un menù che offre allo spettatore l’ipocrisia di un mondo fatto di apparenze – e follower – e l’estremo bisogno di onestà.
Si parte con Alceste, condito “con rancore”, d’altronde non fa per lui “chi ama tutto il genere umano“. Il protagonista, misantropo autentico, non sopporta la falsità che lo circonda. Ama Célimène, ma lei è tutto un gioco di schermi e apparenze, il cui inganno non risparmia neanche le amiche fidate.
In mezzo cinque monologhi pungenti, firmati Luciano Derrico, Giulia Alò, Samuele Antico, Linda Russi, Simona Taddeo, frutto di un lavoro di stand-up comedy da parte dei ragazzi, che riprendono vari temi: bodyshaming, razzismo, sfruttamento minorile, libertà sessuale, e molto altro.
Alceste diventa infine il colpevole in un mondo che rifiuta il vero, un mondo che resta a guardare, e a giudicare. In fondo, questo è un Menù che delizierebbe tutti, nessuno escluso.
Fotoservizio di Francesco Schiavone.














