
Si parte oggi con la serata anteprima della rassegna di poesia e musica
FASANO – Torna l’appuntamento con la rassegna di poesia e musica “L’Antico Richiamo” a cura della poetessa Ginevra Della Notte, e del giornalista Antonio Di Giacomo.
La rassegna, prodotta dall’associazione Fasanomusica, giunge quest’anno alla sua quinta edizione, confermando la formula che le ha permesso di ritagliarsi uno spazio importante nel panorama delle rassegne letterarie italiane, ossia la proposta, al suo pubblico, delle voci più originali della poesia contemporanea attraverso veri e propri spettacoli che coniugano armoniosamente musica e versi, e l’omaggio ai grandi autori del ’900 poetico italiano.
Tutto questo nella certezza che la poesia prenda rinnovata vita nell’oralità, nel suo essere detta ad alta voce, e che il dialogo con la musica rappresenti una dimensione naturale e ineludibile.
La rassegna si articolerà in quattro spettacoli, una prima serata di anteprima oggi, 26 giugno, e tre spettacoli il 27, 28 e 29 giugno nella suggestiva location del Parco Archeologico di Egnazia.
La serata di anteprima del 26 giugno – intitolata “Tu non conosci il Sud. In ascolto della poesia a Mezzogiorno” – si articolerà in due spettacoli.
Nella prima parte il “PoesiaConcerto Introduzione alla luce” che vede l’eclettico Gianpaolo G. Mastropasqua, affermata voce della poesia meridiana, e il compositore e chitarrista Nicola Albano, insieme alla violinista Federica Errico, percorrere un viaggio poetico-musicale che “dal silenzio della notte delle origini scandaglia il buio della contemporaneità e le ombre dell’attualità, alla ricerca di illuminazioni salvatiche, salvacondotti spirituali e passioni trascendenti della parola per vedere al buio“.
Una sperimentazione onirica multiforme, accompagnata da improvvisazioni e ricomposizioni potenti e sussurrate al tempo stesso che spaziano dal flamenco e il jazz fino alla musica classica.
Nella seconda parte il poeta e musicista Vittorino Curci, protagonista consolidato della poesia meridionale contemporanea, accompagnato dai musicisti Gianni Console e Walter Forestiere, darà vita a “Mute profondità”: un concerto spettacolo andato in scena all’ex Asilo Filangieri di Napoli come alla Festa della Poesia per Lorenzo Calogero in Calabria.
Con cinquant’anni di esperienza poetica alle spalle (dalle prime pubblicazioni su riviste negli anni ’70 al suo ultimo libro “Tutto il resto è letteratura” del 2024) Vittorino Curci è oggi unanimemente considerato una delle figure più autorevoli della sua generazione. Nei versi di questo poeta e musicista prende corpo un’idea di lirica assolutamente contemporanea, intendendo, con Agamben, contemporaneo “colui che tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per percepirne non le luci, ma il buio“.
Tra il primo e il secondo spettacolo il giovanissimo e poeta scrittore Elvio Carrieri sarà ospite speciale della rassegna . Selezionato tra gli scrittori finalisti del Premio Strega 2025 Carrieri reciterà alcune poesie composte prima del romanzo “Poveri a noi”.
Nella prima serata di domani, 27 giugno, la poetessa Maria Grazia Calandrone con il fisarmonicista Vincenzo Abbracciante metteranno in scena lo spettacolo “Corpo reale”. Un percorso nella materia umana, fisica e storica che vede per la prima volta insieme proprio a Fasanomusica la poetessa – protagonista indiscussa della poesia oggi in Italia – incontrare il fisarmonicista, sul palcoscenico per dare forma a un serrato dialogo tra parole e musica. Nelle parole della poetessa “Corpo reale” è “uno spettacolo sull’origine della specie, la tangenziale, gli autobus, Marilyn Monroe, i comunicati della Guardia Costiera libica, fabbrica, amore e mondo”. Un’immersione dunque nella contemporaneità e nei temi assoluti di sempre della vita.
La seconda serata del 28 giugno vedrà il cantautore e poeta Canio Loguercio con la violoncellista Giovanna Famulari presentare in prima assoluta “Orizzonti Meridiani. Studio per il racconto di uno smarrimento fra la ferrovia appulo-lucana e una canzone d’ammore”. Una messinscena di appunti sparsi, derive sentimentali e canzoni sussurrate, per una sorta di drammaturgia intima e ironica sulla perdita e la nostalgia. Un viaggio lento fra “ammore” e memoria che si intrecciano sullo sfondo di un paesaggio accidentato fra terra e mare, lungo il filo di una storia che si avvolge continuamente su sè stessa. Un racconto poetico fra struggimenti e smarrimenti, con alcune canzoni del repertorio di Canio Loguercio e frammenti di testi di poeti e scrittori meridionali: da Carlo Levi e Rocco Scotellaro a Beppe Salvia e Leonardo Sinisgalli, ma anche Giovanni Bovio e Salvatore Di Giacomo e poi Franco Cassano, Vittorino Curci e altri.
La terza serata di domenica 29 giugno avrà per protagoniste la poetessa Mariangela Gualtieri e la musicista Lemmo, insieme nello spettacolo “Ruvido umano”. Un manifesto con un largo noi che tiene insieme i vivi, tutti, “quelli che hanno occhi, quelli che hanno ali, quelli con le radici e con le foglie, quelli dentro i mari”. Versi presi dall’omonimo libro einaudiano e dalle prime scritture per il teatro della poetessa e drammaturga.
Dopo le vive esperienze con artisti come Stefano Battaglia, Mario Brunello, Uri Caine, Paolo Fresu, Silvia Colasanti e altri, Mariangela Gualtieri si avventura per la prima volta nell’intreccio fra versi e musica elettronica, in un accurato lavoro con Lemmo e il suo universo sonoro.
Musica che impasta rumori, suoni, melodie in una scrittura ben connotata, nella quale la strana parola della poesia pare trovare il suo nido, la sua rampa di lancio, il suo precipizio, la sua pista da ballo, ma anche il suo più profondo silenzio.