L’incontro, organizzato dal Presidio del Libro in collaborazione con il Rotary Club, l’Apsi locale e le associazioni “Gulliver 180” di Brindisi e P.ost.it di Ostuni, si è svolto a Masseria Cazzigna
FASANO – Sono trascorsi 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia, l’innovatore psichiatra e neurologo veneziano, ispiratore dell’omonima legge (180/1978) che sancì la definitiva chiusura dei manicomi.
E per celebrare la sua figura, la Festa dei Lettori fasanese ha ospitato ieri (5 ottobre) lo psichiatra e psicoterapeuta Francesco Colizzi, autore del libro “L’aggiustatore di destini” (Manni).
L’incontro, intitolato “100 anni dalla nascita di Franco Basaglia – L’impresa di una vita” e che si è svolto presso la Masseria Cazzigna, ha visto la collaborazione del Rotary Club e dell’Apsi locali, oltre che dell’Associazione P.ost.it di Ostuni e dell’Associazione per la tutela della salute mentale di Brindisi “Gulliver 180”.
A dialogare con l’ex direttore del Centro di salute mentale di Brindisi sono stati Mariangela Demola, presidente Apsi e Franco Sponziello del direttivo di P.ost.it.
In apertura i saluti e i ringraziamenti della padrona di casa Grazia Angone e di Mariella Muzzupappa in rappresentanza del locale Presidio del Libro che ha introdotto gli ospiti.
A prendere la parola è stata la Demola che ha definito Colizzi «persona capace di nutrire anima e corpo», per poi sottolineare l’importanza dell’osservazione, non tanto ambulatoriale, quanto e soprattutto dell’anima del paziente.
Per suggellare il concetto, Colizzi ha citato una frase della filosofa Maria Zambrano: “L’anima viene manifestata solo in alcune situazioni, e in chi soffre fa solo capolino”.
«Chiedere aiuto è molto difficile, bisogna essere bravi a coglierla», ha osservato Colizzi.
Di seguito Sponziello ha tracciato un ex-cursus della metodologia psichiatrica: dagli “asili dei lunatici” all’uso dei primi farmaci negli anni ’50, dalla crudele lobotomia all’avvento dell’antipsichiatria fino a Basaglia, conosciuto di persona durante gli studi universitari.
Colizzi ha così raccontato la figura dello psichiatra veneziano, definito un vero e proprio rivoluzionario e che ci ha lasciato una pesante eredità: il potere delle Istituzioni va limitato, perché non sempre queste rispettano la dignità dell’uomo.
La tendenza purtroppo è quella di fare un passo indietro e tornare a riaprire quei manicomi che nel 1978 erano una settantina e ospitavano circa 100 mila pazienti.
«Considerate che per chiudere definitivamente tutti qui manicomi – ha spiegato lo psichiatra e psicoterapeuta – ci sono voluti circa 20 anni, durante i quali si è dovuto pianificare l’inclusione e il ricollocamento dei pazienti nelle varie strutture».
La Legge Basaglia – che confluì nella 833 dello stesso anno e che prevedeva l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale – riformò anche il ricovero coatto: l’impossibilità cioè di obbligare una persona al ricovero, a meno che la stessa mostri evidente disagio mentale e/o rifiuta le cure.
Colizzi quindi ha evidenziato l’importanza di potenziare la rete dei servizi sanitari nazionali, anche in base a un dato allarmante: il post covid ha portato a un 25% in più di sofferenza nella popolazione.
Il luminare ostunese ha infine lasciato al numeroso pubblico un’intensa suggestione: «Tutti hanno diritto alla libertà e alla dignità. Impegniamoci affinchè non si ritorni alle tremende leggi del 1904. La vera rivoluzione è quella che dobbiamo riconoscere che siamo tutti fragili, nessuno escluso».
In chiusura i saluti e i ringraziamenti di Titti Ferrara ex presidente Rotary e di Vito Carrieri, l’attuale presidente del sodalizio fasanese.