Le dichiarazioni dell’ex candidato sindaco dopo la sentenza emessa ieri dal Tribunale di Brindisi
FASANO – Come riportato questa mattina dalla nostra testata (LEGGI QUI), il Tribunale di Brindisi ha condannato ieri – lunedì 22 luglio – il giornalista Romano Bianco per diffamazione nei confronti dell’ex candidato sindaco alle ultime Amminstrative, Giacomo Rosato. Dopo la sentenza, ci giungono le prime dichiarazioni di Rosato, che pubblichiamo per intero. Secondo la difesa di Rosato, tutto ciò distorse, in qualche modo, l’esito del voto locale. Ricordiamo che Giacomo Rosato raggiunse, nel 2016, il turno di ballottaggio assieme al candidato Francesco Zaccaria, oggi sindaco di Fasano.
«Nella campagna elettorale nella quale ero candidato sindaco sono stati utilizzati tutti i mezzi per battermi. Oltre l’inciucio tra forze politiche che avrebbero dovuto essere contrapposte ma che si sono unite sul finale per contrastare l’elezione di chi tanto si era speso per la città ma che per oramai noti motivi andava bloccato – sottolinea Rosato – c’è stata anche una pesante diffamazione sulla mia persona e su una delle mie attività.
Un settore lavorativo peraltro gestito con grande professionalità (il Banco Metalli Italiano, ndr) così come accertato dalla massima autorità di vigilanza del settore cambi ed intermediazion,e oltre che da tutti gli organi delle forze dell’ordine che costantemente monitorano. Bene, al fine di dare un piccolo contributo alla battaglia di civiltà per la quale le campagne elettorali dovrebbero basarsi più sui contenuti e sulle proposte piuttosto che sulla diffamazione e sulla calunnia dell’avversario, ho interessato l’autorità giudiziaria di valutare quanto da me ricevuto nelle ultime amministrative.
Grazie anche all’ottimo lavoro degli avvocati Giuseppe Palazzo, Ylenia Lore’ e Gianmichele Pavone, la sentenza di condanna dell’imputato (il giornalista Romano Bianco, ndr), di fatto accerta il comportamento disdicevole e la circostanza di quanto, anche ciò, possa aver contribuito alla mia mancata vittoria. Infine spero che anche questa vicenda serva ad avere in futuro campagne elettorali più oneste e pulite con vantaggio soprattutto dei cittadini che devono poter scegliere senza essere confusi da falsità e cattiverie».