L’aggressione a Pezze di Greco ha avuto dei risvolti: la donna ha denunciato tutto dinanzi ai Carabinieri, che ora indagano
PEZZE DI GRECO – “Stavolta ti ammazzo e poi vado ad uccidermi io!!”: è quanto avrebbe gridato l’altra mattina un 46enne di Pezze di Greco prima di massacrare di botte la sua ex compagna, una 31enne della frazione, trasportata dopo la aggressione in codice rosso all’ospedale “Perrino” di Brindisi.
È una storia di aggressioni e liti che va avanti da anni, quella che la donna ieri ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco, presentando una circostanziata denuncia ai Carabinieri della stazione di Pezze di Greco, dopo la brutale aggressione avvenuta nella mattinata di giovedì scorso nella sua abitazione in via Rosmini, a poche decine di metri da piazza XX Settembre.
Una storia di amore (almeno inizialmente), trasformatasi in una relazione incomprensioni, poi gelosia, liti ed anche di botte, che va avanti dal giugno 2017 fino al tragico epilogo dell’altro ieri, con fasi di convivenza, alternate da interruzioni e riprese della convivenza; interruzioni determinate quasi sempre da aggressioni verbali e fisiche che la giovane donna ha subito nel corso degli anni. Da botte subite al termini di liti scaturite dalla gelosia. In molte occasioni da “scenate continue – come si legge nella denuncia -, sempre accompagnate da urla: la violenza fisica era trattenuta solo in ragione della presenza in casa di bambini piccoli”.
La donna, nella denuncia, descrive il suo ex compagno come un “uomo dal carattere possessivo e violento”, che in una occasione l’avrebbe addirittura chiusa fuori di casa.
Fino a ieri la donna non aveva mai sporto denuncia per non turbare la crescita dei figli.
Ieri, poi, dopo essere stata massacrata di botte, assistita dall’avvocato Mauro Blonda, ha trovato il coraggio di mettere nero su bianco quanto subito, presentando una denuncia alla Procura della Repubblica di Brindisi.
Il 46enne, stando a quanto denunciato dalla donna, non avrebbe mai accettato la decisione della donna di mettere fine alla relazione circa 3 mesi fa (l’ultima in ordine di tempo). L’uomo negli ultimi mesi avrebbe continuato a cercarla, l’avrebbe seguita e pedinata, minacciando che le avrebbe fatto del male e che l’avrebbe anche uccisa per poi togliersi lui stesso la vita.
Fino all’altro ieri quando il 46enne l’ha contattata telefonicamente, l’ha raggiunta presso la abitazione dei genitori, e dopo aver sfondato la porta di ingresso ha raggiunto la donna che si trovava al primo piano insieme al figlio.
I due hanno iniziato a litigare e poi, per non spaventare il bambino, sono scesi al piano di sotto, ma nelle scale l’uomo ha iniziato ad aggredirla colpendola con una serie di pugni sul viso. Più volte la donna è caduta a terra e il 46enne l’avrebbe bloccatta con un piede per non farla rialzare. Fortuna che le urla di disperazione della donna sono state udite da alcun vicini che sono accorsi in suo aiuto. In attesa dell’arrivo dei vicini il 46enne avrebbe continuato a colpirla con pugni sia al volto che sul braccio sinistro, con cui la donna cercava di ripararsi il viso. Non solo, l’aggressore l’avrebbe anche afferrata per i capelli percuotendole la testa con il muro, e gridando “Stavolta ti ammazzo e poi vado ad uccidermi io!!”.
Solo grazie all’intervento di due vicini di casa, la violenza è cessata e il 46enne si è dato alla fuga.
Soccorsa immediatamente dal 118, una cui ambulanza casualmente si trovava nei paraggi per un altro intervento sanitario, la donna è stata immediatamente trasportata in “codice rosso molto critico” presso il pronto soccorso dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi, dove è stata medicata e dimessa con prognosi di 30 giorni (previa futura verifica) con la seguente diagnosi “Concussione con moderata perdita di coscienza; politrauma secondario a percosse da persona nota; esile rima di frattura in C2”.
Probabilmente solo grazie al tempestivo e coraggioso intervento dei vicini la donna si è salvata da una aggressione che poteva costarle la vita.
Saranno ora le indagini dei Carabinieri e gli accertamenti che la Procura disporrà in merito a fare piena luce sull’accaduto.