
La precisazioni della Asl e la nota del consigliere regionale Bruno
PEZZE DI GRECO – Una relazione interna alla Asl di Brindisi, della quale ne sono trapelati i contenuti nelle ultime ore, relativa all’intervento chirurgico cui era stata sottoposta il 17 dicembre scorso Viviana Delego, l’insegnante 41enne di Pezze di Greco deceduta il 22 dicembre presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi a seguito di complicazioni avvenute dopo il parto di due gemelli (un maschietto e una femminuccia), potrebbe portare a chiarire ulteriori aspetti circa la morte della donna.
Il 20 dicembre (due giorni prima del decesso e tre giorni dopo l’intervento) il primario di Chirurgia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, Giuseppe Manca, che ha asportato l’utero della donna a causa di una forte emorragia, redige ed invia una relazione interna alla direzione sanitaria dell’ospedale.
In tale relazione lo stesso primario racconta di essere stato chiamato la mattina del 17 dicembre dal ginecologo in servizio presso l’unità operativa di Ostetricia per operare con urgenza la donna. Quel giorno sia il primario della unità operativa di Ostetricia che la sua vice erano assenti (il primo per ferie, la seconda per malattia). Secondo quanto avrebbe scritto Manca nella relazione il ginecologo in servizio al momento nel reparto non sarebbe stato in grado di eseguire l’intervento. Da ciò la richiesta a Manca di operare, e a seguire la relazione interna dello stesso Manca, nella quale si evidenzia la gravità delle condizioni della donna e si ricostruisce quanto accaduto e quanto da lui effettuato. Con la relazione del 20 dicembre il chirurgo Manca ha inteso “giustificare” la sua “presenza nella gestione di una paziente ginecologica”. Una mera relazione interna, dunque, i cui contenuti sono trapelati nelle ultime ore, e che fa tornare nello sconforto l’intera comunità di Pezze di Greco dove Viviana Delego era stimata ed apprezzata.
È bene precisare che al momento non sono state accertate responsabilità di alcuna natura a carico dei sanitari. Né tanto meno risultano specifici esposti da parte della famiglia della donna, che purtroppo morì dopo 5 giorni dall’intervento. Anzi. Nei giorni successivi al decesso il marito della donna aveva inviato una emozionante lettera di ringraziamenti a tutti i sanitari che si erano presi cura di sua moglie.
E a seguito della diffusione dei contenuti della relazione, la Asl di Brindisi è intervenuta poco fa con una nota.
“In riferimento alle notizie diffuse da alcune testate, relative al decesso di una donna avvenuto nel mese di dicembre scorso all’ospedale Perrino di Brindisi, riguardanti la partecipazione del direttore della Chirurgia Generale all’intervento che si era reso necessario effettuare – si legge nella nota della Asl -, si precisa che la richiesta è avvenuta da parte del ginecologo di turno considerata la complessità del caso clinico. La necessità di intervenire con una gestione chirurgica multidisciplinare si è già verificata in altre circostanze di pari gravità. Il ginecologo cui si fa riferimento, peraltro, è un professionista con trent’anni di esperienza, che ha ritenuto di agire nell’esclusivo interesse della paziente e per garantire una maggiore sicurezza. Si fa presente, inoltre, che come previsto dalla Raccomandazione ministeriale n.6, l’unità Gestione del Rischio clinico aziendale, ha acquisito sin da subito gli atti relativi al caso e sono in corso, da parte dei medici legali dell’ufficio, tutte le valutazioni di competenza. Si ricorda che la donna era arrivata in ospedale con il 118 già in condizioni critiche. Nella presa in carico della paziente sono state messe in atto tutte le procedure previste nel trattamento di situazioni di estrema gravità. È facile presumere – conclude la nota della Asl – che tutto questo, a distanza di oltre un mese, possa aver riacceso un dolore immenso nella famiglia, a cui l’Azienda tutta esprime nuovamente la propria vicinanza”.
Nelle ultime ore, inoltre, sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Maurizio Bruno attraverso la sua pagina Facebook.
“Quello che sta emergendo sulla morte di Viviana Delego, mamma 41enne che al Perrino di Brindisi aveva appena dato alla luce due gemellini, è il quadro di una situazione non più accettabile – scrive Bruno -. A causa del parto la donna ha è stata colpita da un’inarrestabile emorragia che nemmeno 17 trasfusioni di sangue hanno potuto tamponare. Era necessario un intervento chirurgico, ma quel giorno, in quel reparto, mancavano sia il primario, sia la sua vice. Ma non solo: il ginecologo che almeno era presente, non era in grado di effettuare l’intervento chirurgico che le circostanze richiedevano, ovvero una isterectomia. A rivelarlo è lo stesso chirurgo che alla fine operò la donna. Con un’informativa spiega che quel 17 dicembre ricevette la richiesta di intervento da parte del ginecologo che – si legge nella lettera – valutò “la situazione estremamente difficoltosa e non essendo in grado di trattarla….”. Nonostante l’intervento, Viviana Delego morirà pochi giorni dopo, lasciando un marito, tre bambini, due dei quali appena dati alla luce. Simili situazioni non dovrebbero mai verificarsi in un paese civile. Ma stanno diventando ormai la quotidianità. La carenza di organico negli ospedali di tutta Italia è un’emergenza nazionale. Mancano 30mila medici. Quelli che ci sono, sono per lo più anziani o over55. Non c’è ricambio. Non c’è riposo. Non c’è speranza di uscirne. O la politica prende sul serio questo problema – conclude Bruno – e lo tratta per l’importanza che riveste o la politica stessa sta tradendo quella che dovrebbe essere la sua prima missione nella nostra democrazia: tutelare la salute dei propri cittadini”.
La vicenda di Viviana Delego aveva commosso anche Papa Francesco, il quale informato dell’accaduto dal parroco di Pezze di Greco, don Donato Liuzzi, il giorno di Natale aveva telefonato a Giacomo Cofano, il marito della 41enne, per rappresentare la sua vicinanza alla famiglia.