L’obiettivo è verificare l’esistenza o meno di nuovi casi. Al momento, a Fasano, sono due
FASANO – A Fasano come in tutta la Puglia e in Italia sono giorni di ansia e apprensione, relativamente al diffondersi del Coronavirus.
Ieri sera, purtroppo, è stato ufficializzato il secondo caso a Fasano. L’autorità sanitaria sta lavorando quotidianamente per verificare l’esistenza di nuovi casi, soprattutto tra le persone che hanno avuto contatti tra i due contagiati. La speranza è che non ci siano altri contagi anche se, a quanto pare, alcuni fasanesi sono già sottoposti all’attenzione degli organi preposti (per alcuni di loro si attendono i risultati del tampone che tardano ad arrivare).
Intanto anche ieri sera la Regione Puglia ha diramato il bollettino sul numero dei contagi da Covid 19 in Puglia.
Degli 88 casi risultati positivi al Coronavirus ieri (25 marzo) in Puglia, 13 sono quelli registrati nella provincia di Brindisi (in aumento rispetto ai giorni precedenti: l’altro ieri si era registrato un caso in tutta la provincia e il giorno precedente due casi). Provincia nella quale l’incidenza dei casi rispetto al numero degli abitanti è maggiore rispetto alle altre province pugliesi. In totale in Puglia, stando ai dati diffusi ieri dal governatore Emiliano, ci sono 1093 casi, di cui 116 in provincia di Brindisi. Di questi due sono a Fasano.
Una situazione che viene costantemente monitorata ad ogni livello e che relativamente alle informazioni sui contagiati riscontrati in ogni Comune, andrebbe migliorata per permettere ai sindaci di mettere in atto le azioni necessarie ad affrontare quella che ormai è diventata una emergenza mondiale. Una emergenza mai prevista prima da qualsivoglia piano di Protezione civile a tutti i livelli sia in Italia che nelle altre nazioni.
Mai come in questi casi, le informazioni sono utili e indispensabili per affrontare con tempestività qualsiasi situazione.
In queste settimane a Fasano le istituzioni, ma anche il mondo dell’associazionismo, non si sono fermate un istante per monitorare la situazione, cercare di limitare al massimo il contagio facendo rispettare le restrizioni previste dai decreti del premier Conte, dalla ordinanze del governatore Emiliano e del sindaco Zaccaria, offrendo assistenza ai soggetti fragili e a quelli che si trovano in isolamento.
Le organizzazioni del terzo settore ma anche gli esercizi commerciali ed alcuni imprenditori che operano a Fasano, hanno altresì risposto e stanno rispondendo alla grande alla macchina della solidarietà attivatasi, al fine di dare un contributo utile a superare questa emergenza. Molti cittadini, seppur la maggior parte segua le restrizioni imposte, continuano a uscire di casa senza giustificati motivi, nonostante i quotidiani controlli di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia stradale e Polizia locale.
Da diversi giorni, inoltre, è attivo il Centro Operativo Comunale di Protezione civile che sta garantendo – attraverso il supporto fornito dalla Croce Rossa Italiana e dai volontari di Protezione civile – assistenza domiciliare alle fasce deboli e a chi si trova in isolamento o quarantena e sta garantendo informazione quotidiana alla popolazione. A ciò si aggiunge la attivazione dei servizi a domicilio che moltissimi esercizi commerciali stanno garantendo proprio per evitare al massimo lo spostamento di persone.
Encomiabile anche il lavoro che le associazioni che operano nel sociale, insieme alle parrocchie, stanno svolgendo per garantire supporto a chi ne ha bisogno e si trova in difficoltà economiche.
Il quadro viene completato dall’enorme lavoro che giorno e notte svolge il 118 con medici, sanitari e ambulanze, e il personale del dipartimento di prevenzione della Asl anche nella esecuzione di numerosi tamponi. Lavoro che vede all’opera anche i medici di base e le farmacie.
Insomma la città, nel complesso, sta rispondendo abbastanza bene.
Tocca anche ai cittadini dare il loro contributo e rimanere assolutamente in casa se non si ha un giustificato motivo per uscire.
La speranza è che l’inasprimento delle sanzioni annunciato l’altra sera da Conte (fino a 3 mila euro di multa) possa ulteriormente fungere da deterrente affinchè nessuno violi le norme in vigore.